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# Il Trashware
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Libro introduttivo sul Trashware e l'uso base del computer,
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versione curata da GOLEM, basata su un'opera originaria di officina-s3.org
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## Sorgenti
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## Compilazione
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## Distribuzione
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%~ Questo sorgente è stato scritto da GOLEM golem.linux.it
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%~ ed è liberamente ispirato al lavoro di officina-s3.org
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%~ è rilasciato sotto licenza GPL3
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%~ ed è consultabile presso
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%~ http://golem.linux.it/ (HTTP)
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\documentclass[12pt]{book}
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\usepackage{fancyvrb}
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% Palatino font
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\title{Manuale Trashware}
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\author{GOLEM}
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\date{2018}
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\begin{document}
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%~ \begin{abstract}
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%~ Your abstract goes here
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%~ \end{abstract}
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\maketitle
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\include{tex/1-trashware}
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\end{document}
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\chapter{Trashware}
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\section{Definizione e storia}
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\begin{quote}
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||||
Trashware: riutilizzo proficuo di computer dismessi per finalità sociali,
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attraverso la loro riqualificazione e l'installazione di software libero
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||||
\par\emph{dal documento Trashware How-To}
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\end{quote}
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||||
Il termine "Trashware", derivato dalle parole inglesi \emph{trash},
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cioè spazzatura, e \emph{hardware}, è la pratica di recuperare vecchi computer
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dismessi e di renderli di nuovo funzionanti per scopi di utilità
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socio-culturale.
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||||
Parte integrante del trashware è l'installazione esclusiva di software libero,
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||||
tramite il sistema operativo GNU/Linux e var\^{i} applicativi open source,
|
||||
per portare avanti lo spirito di libertà
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||||
dell'iniziativa.
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||||
Il materiale informatico così ottenuto viene
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||||
consegnato a enti o persone bisognose, in particolar modo legandolo ad
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||||
iniziative che tentano di colmare il divario digitale (digital divide),
|
||||
ossia la differenza di mezzi a disposizione tra chi è informaticamente
|
||||
alfabetizzato e chi non lo è.
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||||
L'idea di definire la parola \emph{trashware} e l'attività che
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||||
questa identifica è generalmente attribuita ad alcuni appassionati
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||||
facenti parte del GOLEM, il LUG (Linux User Group) di Empoli (FI),
|
||||
che, fin dall'anno 2000, si sono dedicati all'organizzazione e alla
|
||||
effettiva realizzazione di questa pratica, definendone i principi e
|
||||
soprattutto la filosofia.
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||||
A Empoli, il 13 giugno 2001, presso il
|
||||
Palazzo delle Esposizioni, si tenne un dibattito dal titolo «Software
|
||||
Libero, Sapere Libero, La Free Software Philosophy e le sue
|
||||
applicazioni». Si parlava di come e dove era nato il Software Libero,
|
||||
dei suoi principi, della sua filosofia e dei risultati ottenuti. In
|
||||
quella occasione il GOLEM, presentò il «Progetto Trashware»;
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||||
possiamo dunque affermare, accettando anche qualche smentita,
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||||
che il termine \emph{trashware} è nato in Italia nel giugno del 2001.
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L'attività del Trashware si colloca in "limbo" informatico che sta tra
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la presunta obsolescenza del computer e la sua reale inadeguatezza. Tra
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questi due punti esiste un lasso di tempo, che può essere anche di 5
|
||||
anni, in cui il computer è ancora capace di adempiere alle sue funzioni
|
||||
in modo totalmente efficace. Se qualche componente è guasto o
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||||
effettivamente obsoleto si sostituisce.
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||||
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||||
Uno dei più importanti insegnamenti del Trashware è il valore delle
|
||||
cose, che in questo caso si esprime attraverso la separazione
|
||||
dell’hardware (la scatola) dalla tecnologia che contiene: è importante
|
||||
comprendere che c’è una parte del computer che possiamo controllare,
|
||||
manipolare e gestire a nostro piacimento, e che non è necessario
|
||||
accettare tutto come se fosse una scatola chiusa.
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||||
\section{Obiettivi del Trashware}
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||||
middot Salvaguardare l’ambiente: buttare un computer in discarica ogni
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||||
tre o quattro anni per comprarne uno più nuovo, più potente o più
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||||
bello è un gesto dal notevole peso ambientale. La riduzione del
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||||
quantitativo di rifiuti difficili da smaltire e altamente
|
||||
inquinanti da conferire in discarica aiuta a salvaguardare
|
||||
l'ambiente. Ogni comune PC contiene piombo, mercurio, arsenico,
|
||||
berillio, titanio, cobalto. L'enorme mole di PC che ogni anno
|
||||
vengono smaltiti (centinaia di migliaia di macchine ancora
|
||||
funzionanti), sono fonte di un enorme inquinamento ambientale, che
|
||||
con la pratica del Trashware si può ridurre. Secondo le stime di
|
||||
Environmental Protection Agency (l'Agenzia per la protezione
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dell'ambiente degli Stati Uniti), per ogni computer tolto dalla
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||||
discarica si risparmiano: 13 chili di rifiuti pericolosi,
|
||||
35 chili di rifiuti solidi, 80 litri di acqua inquinata, 605 chili
|
||||
di anidride carbonica. L’e-waste, neologismo inglese che sta per
|
||||
rifiuto digitale, rappresenta l’elemento più problematico del ciclo
|
||||
di vita dei prodotti elettronici. A causa del loro alto impatto
|
||||
ambientale e dell’alto costo per il loro smaltimento in condizioni
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||||
i sicurezza, può essere considerato il lato oscuro della
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||||
"tecnologia a portata di tutti". Immagine tratta da la domenica di
|
||||
Repubblica Un problema che mette a repentaglio non solo
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||||
l’equilibrio (sempre più precario) dell’ecosistema, ma soprattutto
|
||||
la salute di chi lavora o vive in prossimità di queste discariche
|
||||
digitali. Guiyu, città del sudest della Cina, nella provincia di
|
||||
Guangdong è il più grande centro per lo smantellamento ed il
|
||||
riciclaggio di materiale tecnologico di tutto il mondo, tutto
|
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l’hardware planetario ha trovato la sua necropoli in questa remota
|
||||
zona della Cina. Da una parte troviamo le aziende esportatrici
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||||
(appartenenti a paesi occidentali, benestanti e democratici) di
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||||
questi materiali, che in questo modo evitano di pagare gli 2 1 -
|
||||
Trashware alti costi relativi allo smaltimento secondo le rigide
|
||||
procedure dei paesi di origine. Dall’altra abbiamo invece la Cina
|
||||
(paese orientale, in fase di crescita e sottoposta ad un regime
|
||||
repressivo) che pur essendo firmataria della Convenzione di Basilea
|
||||
del 1989, la quale proibisce l’importazione di scarti elettronici a
|
||||
scopo di riciclaggio, ritiene questo accordo poco più di una
|
||||
insignificante postilla. Al centro della vicenda abbiamo invece i
|
||||
cittadini di Guiyu che dallo smembramento degli scarti della
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||||
modernizzazione sembra aver trovato la loro fortuna. La popolazione
|
||||
della zona si è arricchita e si è venuta a costituire una realtà di
|
||||
piccoli artigiani, una vera classe media che trae il suo profitto
|
||||
grazie a piccole botteghe nelle quali si riducono questi apparecchi
|
||||
nelle loro componenti essenziali. Dai fili elettrici viene
|
||||
recuperatorame, i circuiti stampati sono messi in un bagno acido
|
||||
per separare i metalli preziosi (traquali oro e palladio), la
|
||||
plastica la si recupera o la si brucia per separarla dai pezzetti
|
||||
di metallo. Questo lavoro viene fatto senza nessun minimo riguardo
|
||||
della salute dei lavoratoti che maneggiano questi materiali a mani
|
||||
nude, senza occhiali, mascherine o qualsiasi altro tipo di
|
||||
protezione. Lo scenario è davvero degradante: fumi, ceneri,
|
||||
sostanze tossiche rilasciate nell’aria e nel suolo. I corsi d’acqua
|
||||
sono inquinati e pieni di rifiuti. In questo ambiente mortifero si
|
||||
muovono e vivono ogni giorno migliaia di persone, tra le quali una
|
||||
significativa percentuale di bambini. Foto di Valentino
|
||||
Bellini/Luzphoto il i 3 1 - Trashware
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||||
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||||
middot Promuovere il consumo
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||||
critico Il consumo critico è una modalità di scelta di beni e
|
||||
servizi che non valuta un prodotto solamente per il prezzo, la
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||||
qualità e l'estetica. Il "consumatore critico" orienta i propri
|
||||
acquisti o i propri non acquisti, in base anche a criteri
|
||||
ambientali e sociali, che prendono in considerazione le modalità di
|
||||
produzione del bene, il suo trasporto, le sue modalità di
|
||||
smaltimento e l'eticità del soggetto che lo produce. Lo scopo del
|
||||
consumo critico è quello di ridurre al minimo questo peso,
|
||||
attraverso un'azione che si muove su due livelli: da una parte
|
||||
riducendo l'impatto ambientale e sociale della propria spesa e
|
||||
dall'altro contribuendo con le proprie scelte ad indirizzare le
|
||||
politiche dei soggetti protagonisti del mercato. Nel nostro caso,
|
||||
favorire l’uso consapevole della tecnologia fa parte del "consumo
|
||||
critico". Le tecnologie ICT (Information Communication Technology)
|
||||
rappresentano un insieme di regole e metodi che determinano il modo
|
||||
di produrre e di conseguenza anche un modo di consumare,
|
||||
diventando, nostro malgrado, un modello sociale imposto. Mai come
|
||||
in questo momento le tecnologie non sono neutre, anzi molto spesso
|
||||
sono pilotate; dal tipo di scelte che ne derivano si decide il
|
||||
futuro in ambito di:
|
||||
middot sicurezza dei dati;
|
||||
middot codici dei programmi;
|
||||
middot sistemi operativi;
|
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middot protocolli applicativi;
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||||
middot hardware;
|
||||
middot software.
|
||||
|
||||
In pratica anche lo stile di vita di tutti noi può essere
|
||||
influenzato da queste scelte. La tecnologia non dovrebbe servire a
|
||||
creare dei bisogni indotti, ma a far sentire noi consumatori
|
||||
partecipi e in grado di creare uno sviluppo tecnico più adeguato
|
||||
alle nostre reali esigenze. Dare all’obsolescenza tecnologica il
|
||||
suo corso naturale e non il frenetico ritmo artificialmente imposto
|
||||
dai produttori che sfornano continuamente prodotti "usa e getta" e
|
||||
favorire l’utilizzo del computer in modo adeguato alle proprie
|
||||
reali necessità, sono gli obbiettivi del "Trashware". Immagine
|
||||
tratta da la domenica di Repubblica 4 1 - Trashware E' importante
|
||||
promuovere la diffusione del software libero e open source,
|
||||
nell'ambito dell'informatica e delle nuove tecnologie, perché è il
|
||||
modello tecnologico più sostenibile. Lo stimolo alla cooperazione,
|
||||
la possibilità di personalizzare il software e la
|
||||
possibilitàpartecipare attivamente all'innovazione entrando nel
|
||||
merito degli argomenti trattati, sono alcuni dei suoi punti di
|
||||
forza. Se la strada per affrontare il problema sarà questa, allora
|
||||
non saranno soltanto i paesivia di sviluppo a trarne benefici
|
||||
diretti, ma anche, soprattutto in questo periodo di crisi, tutta la
|
||||
comunità a livello mondiale, favorendo la condivisione di risorse e
|
||||
conoscenza. Da questo risulta evidente che solo col software libero
|
||||
si possono raggiungere gli obiettivi del Trashware! Gli
|
||||
utilizzatori privi di risorse economiche, come sono quelli a cui
|
||||
vengono destinaticomputer riportati a nuova vita dalle varie
|
||||
associazioni presenti in Italia, non possono permettersi di pagare
|
||||
il costo di una licenza di software proprietario per il sistema
|
||||
operativo, gli antivirus e i vari programmi di utilizzo comune. Non
|
||||
è nemmeno giustificabile o tollerabile usare software commerciale
|
||||
contraffatto, per fare "un'opera buona". Quanti insegnanti per il
|
||||
"bene dei loro studenti" copiano illegalmente
|
||||
del software proprietario? Quanti insegnanti, soprattutto nelle scuole
|
||||
elementari, si rifiutano di utilizzaresoftware libero perché hanno
|
||||
sempre usato Windows e non vogliono cambiare? Quante sono le scuole
|
||||
prive di una aula informatica funzionante perché i PC e il sistema
|
||||
operativo sono diventati obsoleti? La scusa che la scuola non ha soldi
|
||||
NON è sufficiente! Una alternativa gratuita e libera esiste, non è
|
||||
concepibile che si debba infrangerelegge o privare gli alunni della
|
||||
lezione di informatica quando gli strumenti esistonosono alla portata
|
||||
di chiunque.
|
||||
|
||||
middot Ridurre il Divario digitale La riduzione del divario digitale
|
||||
"Digital Divide" èaltro degli obiettivi del Trashware. L'ignoranza e
|
||||
la discriminazione digitale impediscono a chi non ha la possibilità
|
||||
di dotarsiun computer oppure di collegarsi a Internet, di poter
|
||||
utilizzare le nuove tecnologie informatiche ecomunicazione. Si tratta
|
||||
prevalentemente di gente povera, giovani studenti, pensionati,
|
||||
associazioni di volontariato, ecc. Ma non solo, ancora oggi zone poco
|
||||
abitate non sono coperte dalla "banda larga", in quanto non
|
||||
"interessanti" sotto il profilo economico dai vari fornitori del
|
||||
servizio. I primi a parlare di digital divide furono Al Gore e Bill
|
||||
Clinton, quando, all'inizio degli anni novanta, intrapresero una
|
||||
politica di forte sviluppo e potenziamento dell'infrastruttura di
|
||||
internet negli Stati Uniti. Il concetto di "divario digitale" era
|
||||
riferito a quel tempo, solo alla difficoltà di accessointernet in
|
||||
determinate zone del paese, difficoltà intesa soprattutto sotto
|
||||
l'aspetto dei costi. In quegli anni internet esplode come fenomeno di
|
||||
massa e diventa sempre di più un mezzo di lavoro e di business: non
|
||||
essere connessi alla rete (e aggiungo: non averestrumenti cognitivi
|
||||
per farlo), significa quindi essere relegati ai margini della
|
||||
società. di in i il la e un di di a gli 5 1 - Trashware Con il
|
||||
passare del tempo, la "rivoluzione internet" inizia ad interessare un
|
||||
po' tutto il mondo industrializzato e queste tematiche cominciano ad
|
||||
essere sentite anche in altri paesi fino a raggiungere anche il "sud"
|
||||
del pianeta. Per inquadrare correttamente il digital divide nei paesi
|
||||
in via di sviluppo dovremmo inserirlo come uno dei tanti "divide" che
|
||||
riguardano determinate aree: povertà, sfruttamento delle risorse ad
|
||||
opera di multinazionali, mancanza di energia elettrica, problemi
|
||||
politici, mancanza di istruzione, degrado. Il digital divide si
|
||||
aggiunge a questa lunga lista di ritardi e rischia, visto il
|
||||
vorticoso progredire di queste tecnologie, di incrementare
|
||||
ulteriormente la forbice tra paesi sviluppati e non. Sarebbe però
|
||||
sbagliato credere che andando ad incidere solo sul digital divide si
|
||||
possano risolvere i problemi gravi che affliggono queste società.
|
||||
L'aspetto sociale viene dunque al primo posto, non è solo una
|
||||
questione di tecnologia. Il futuro del Trashware Purtroppo non solo
|
||||
nella periferia "geografica", ma anche in quella culturale del Paese,
|
||||
trasmettere certe idee non è facile. Oggi, molte persone sono
|
||||
disposte a donare i loro vecchi computer ancora funzionanti, ma pochi
|
||||
sono pronti a riceverli. Poche sono le realtà che hanno percepito un
|
||||
computer ricondizionato come un valore aggiunto e anche molti
|
||||
insegnanti nelle scuole sono convinti (soprattutto riguardo a Linux e
|
||||
al software libero e open source in genere) che ciò che non è di
|
||||
diffusione universale sia necessariamente qualcosa di serie B. La
|
||||
diffusione dei moderni e super tecnologici dispositivi "usa e getta",
|
||||
non ci rende ottimisti sul futuro del Trashware. I recenti successi
|
||||
commerciali, dei tablet PC e degli smartphone, ci inducono ad una
|
||||
riflessione sulle reali o presunte esigenze degli utenti e sulla
|
||||
futilità della corsa al "nuovo", inteso come status symbol e ricerca
|
||||
di pura potenza di calcolo che non useremo mai. Mentre un vecchio PC
|
||||
si smontava con un cacciavite, questi moderni dispositivi che stanno
|
||||
sostituendo i tradizionali computers, non prevedono un facile accesso
|
||||
ai componenti, rendendo difficoltoso e oneroso ogni intervento.
|
||||
L'obbiettivo del Trashware di prolungare la vita dei personal
|
||||
computers si scontra con la realtà del mercato. Personalmente dubito
|
||||
che questa difficoltà di accesso (sia all'hardware che al software)
|
||||
sia solo una questione estetica o tecnologica. Sicuramente le
|
||||
Associazioni di volontariato che si dedicano al Trashware (tra cui
|
||||
L'Officina S3 www.officina-s3.org) si troveranno fra qualche anno in
|
||||
difficoltà nel ricondizionare e recuperare questi dispositivi, anche
|
||||
per la sostituzione di un banale componente. La vita del Trashware
|
||||
dipende in gran parte da quella del PC classico (fisso e portatile),
|
||||
che riteniamo non essere ancora morto, in quanto smartphone e tablet
|
||||
non stanno eliminando il bisogno di un dispositivo più potente e
|
||||
funzionale con le caratteristiche da vero PC del quale attraverso
|
||||
l'uso del software libero saremo noi i padroni. Detto ciò, cominciamo
|
||||
a metterlo in pratica, imparando a conoscere il Personal Computer e
|
||||
tutti i suoi componenti, come smontarlo, rimontarlo e soprattutto
|
||||
valorizzarlo e usarlo consapevoli di quello che facciamo.
|
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